MUD e analisi dei rifiuti, facciamo il punto della situazione con Camilla e Mariateresa.

Il primo passo da compiere per una corretta gestione dei rifiuti è rappresentato dalla loro esatta classificazione, incasellando il rifiuto nella corretta categoria, onere che incombe in capo al produttore del rifiuto e dal cui esito discende la loro gestione secondo modalità che ne comportano il trattamento o lo smaltimento in determinati impianti piuttosto che altri.

Sotto tale profilo, la classificazione dei rifiuti dipende innanzitutto da come i rifiuti vengono individuati e descritti tramite gli appositi codici dell’elenco europeo dei rifiuti.

Il produttore del rifiuto è tenuto ad individuare il corretto codice cer (sequenza numerica volta a identificare un rifiuto), di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. L’attribuzione di tale codice è anche presupposto e condizione per la corretta classificazione.

Sulla base dell’impianto di destino del rifiuto, per determinare la pericolosità o non pericolosità dello stesso, si deve procedere alla caratterizzazione e classificazione ai sensi del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.

Per poter procedere al conferimento in discarica, deve essere eseguita l’analisi ai sensi del d.m. 27/09/2010, al fine di determinare l’ammissibilità del rifiuto in ciascuna categoria di discarica, quali non pericolosi, pericolosi e inerti.

Per il conferimento ad attività di recupero dei rifiuti invece, si dovrà procedere all’analisi ai sensi dell’art. 8 del d.m. 05/02/1998 e dell’art. 7 del d.m. n. 161 del 12/06/2002.

Cio’ premesso, ci tengo a sottolineare che la caratterizzazione e classificazione dei rifiuti, nonche’ le analisi specifiche per i conferimenti nei vari impianti, sono passaggi fondamentali ed indispensabili, i cui effetti si ripercuotono su tutte le fasi successive della gestione dei rifiuti.

Tlab vi segue e vi offre supporto nell’analisi dei rifiuti.

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