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Lavorazione del legno: quali sono i rischi legati all’esposizione alle polveri?

Lavorazione del legno: quali sono i rischi legati all’esposizione alle polveri?

Lavorazione del legno: quali sono i rischi legati all’esposizione alle polveri?

Un recente studio dell’INAIL mette in luce come l’esposizione alle polveri di legno in ambito lavorativo sia collegata a un rischio accertato di tumori naso-sinusali e del rinofaringe. L’analisi riguarda le aziende italiane della filiera del legno e dei prodotti in legno (esclusi i mobili) e della produzione di mobili, categorie che contano decine di migliaia di imprese attive e oltre centomila addetti.

Composizione della polvere e processi produttivi

Le polveri generate dalla lavorazione del legno variano significativamente a seconda della specie legnosa, della sua densità e dal tipo di lavorazione eseguita. Le componenti principali comprendono cellulosa, emicellulosa, lignina e vari residui a basso peso molecolare, che possono influenzare la tossicità della polvere. Nelle varie fasi — dalle segagioni iniziali alle lavorazioni di falegnameria fino al montaggio dei manufatti — i lavoratori possono essere esposti a queste polveri fini.

Rischi cancerogeni

L’inalazione continuativa di polveri di legno è notoriamente connessa a riniti, asma o irritazioni oculari, ma è anche associata a tumori dei seni nasali, dei seni paranasali e del rinofaringe. L’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato la polvere di legno come cancerogena per l’uomo (Gruppo 1): il rischio è noto già dagli anni ’90 e confermato da successive revisioni.

Implicazioni per le imprese

Le micro, piccole e medie imprese — molto diffuse nella filiera del legno — incontrano spesso maggiori difficoltà nell’attuare controlli efficaci, nella gestione della sorveglianza sanitaria e nell’adottare misure idonee per la prevenzione. Tuttavia, l’adeguamento è fondamentale: le aziende devono muoversi secondo il quadro normativo in tema di salute e sicurezza sul lavoro, valutando l’esposizione e le misure di contenimento appropriate.

Quali azioni adottare?

  • Valutazione del rischio: identificare le lavorazioni in cui si generano polveri fini e quantificare l’esposizione.

  • Controllo tecnico: installare captatori, sistemi di aspirazione e filtrazione, mantenere pulito l’ambiente di lavoro.

  • Sorveglianza sanitaria: coinvolgere il medico competente per screening specifici in caso di esposizione significativa.

  • Formazione e informazione: educare i lavoratori sui rischi specifici delle polveri di legno e sulle corrette pratiche operative.

  • Monitoraggio e registrazione: raccogliere dati su esposizioni, malattie professionali denunciate e adottare un piano di miglioramento continuo.

Per SIV S.p.A., la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo un obbligo normativo, ma un impegno concreto verso la salute dei lavoratori e la qualità aziendale. In un settore complesso come quello del legno, caratterizzato da esposizioni specifiche e rischi certi, garantire ambienti di lavoro sicuri diventa un fondamentale capitolo della responsabilità sociale d’impresa.

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