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Emergenza Caldo e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Emergenza Caldo e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Microclima: Guida Pratica 

Con l’intensificarsi delle ondate di calore, la tutela dei lavoratori esposti ad ambienti severi caldi è diventata un tema prioritario per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Temperature elevate, ridotta ventilazione, radiazione solare diretta e carichi fisici pesanti possono infatti generare stress termico, con rischi significativi per la salute e la produttività.

Cosa dice la normativa:

Secondo l’art. 28 del D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi, incluso il microclima, integrandolo nel DVR. A supporto, anche le recenti linee guida 2025 per la protezione dai rischi legati al calore e la nota INL 5056/2023, che forniscono indicazioni operative per la prevenzione e la gestione delle situazioni critiche.

A confermare la gravità dell’attuale contesto climatico, l’INPS ha ricordato che, in caso di temperature superiori ai 35°C, le imprese possono richiedere la Cassa Integrazione Ordinaria per tutelare la salute dei lavoratori. È una misura già attiva dal 2017, ma tornata d’attualità con le forti ondate di calore che colpiscono il nostro Paese anche in questa estate 2025.

Effetti del caldo e condizioni a rischio

Negli ambienti severi caldi, l’organismo umano mette in atto meccanismi di termoregolazione che, se prolungati, causano:

  • deficit idrico e disidratazione;
  • esaurimento della sudorazione;
  • sincope e colpo di calore.

Le condizioni possono variare in base a fattori strutturali e produttivi, come:

  • presenza di forni o macchinari che generano calore;
  • lavori in altezza, sotterranei o privi di ventilazione;
  • materiali costruttivi e assenza di ombreggiamento naturale o artificiale.

Misure di prevenzione e protezione

In assenza di possibilità di eliminare il pericolo, è necessario intervenire a più livelli:

Organizzativo:

  • informazione e formazione dei lavoratori;
  • programmazione delle pause e sospensione dei lavori nelle ore più calde;
  • fornitura di DPI adeguati in condizioni estreme;
  • disponibilità di acqua potabile nei luoghi di lavoro (es. colonnine o bottiglie individuali).

Comportamentale e soggettivo:

  • evitare alcolici che favoriscono la disidratazione;
  • garantire un’alimentazione leggera e ricca di sali minerali (frutta, verdura, pasta);
  • aumentare l’assunzione di liquidi: fino a 1 litro di sudore/ora può essere perso in ambienti caldi.

Strumenti per la valutazione del rischio caldo

Per rispettare la normativa e proteggere i lavoratori, SIV SpA supporta aziende e cantieri nella redazione dell'analisi del rischio microclima ambientale in azienda (obbligatoria all’interno del DVR secondo D.Lgs 81/2008) e supporto nella sorveglianza sanitaria per individuare i lavoratori più suscettibili.

Conclusioni

Il caldo non è solo un disagio: è un fattore di rischio professionale che richiede una gestione strutturata, preventiva e documentata. La corretta valutazione del microclima e l’adozione di misure mirate sono strumenti fondamentali per proteggere i lavoratori, evitare sanzioni e garantire la continuità delle attività.

Richiedi l'analisi del rischio microclima ambientale in azienda e per scoprire gli strumenti più efficaci per affrontare il rischio caldo nel 2025

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