Emergenza caldo e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
“Sopra i 35° si può chiedere la Cassa integrazione ordinaria”. E' di pochi giorni questa dichiarazione dell'INPS che prevede sin dal 2017 questa ulteriore tutela per imprese e lavoratori, data anche l’ondata di caldo che anno dopo anno sta investendo il nostro paese.
Come è risaputo negli ambienti severi caldi si attiva un notevole intervento di termoregolazione umano al fine di diminuire l’accumulo di calore nel corpo, intervento che mette in condizioni di stress l'organismo.
Le problematiche associate riguardano:
Deficit idrico
Esaurimento della sudorazione
Sincope da calore
Le condizioni climatiche negli ambienti di lavoro possono variare in funzione di:
Ciclo produttivo (es presenza di un forno in una fonderia)
Caratteristiche ambientali ( es lavori sotterranei o in altezza)
Caratteristiche strutturali dei luoghi di lavoro ( es materiali costruttivi)
Presenza o assenza di impianti di ventilazione
Quali azioni intraprendere qualora non sia possibile eliminare il pericolo?
Partiamo a livello organizzativo:
la prima forma di prevenzione è sempre la corretta informazione e formazione del personale, fondamentale per conoscere i rischi associati e contrastarli soggettivamente in maniera adeguata
Fornitura di idonei DPI qualora le condizioni di esposizione del lavoratore siano estreme
Programmazione delle pause e della sospensione dei lavori nelle ore più calde
Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro con introduzione ad esempio delle classiche colonnine di acqua usufruibili dal personale
A livello soggettivo alimentazione e idratazione sono fondamentali. Ecco alcuni consigli:
il nostro organismo può eliminare 1 litro di sudore all’ora questo per darvi un’idea della quantità di acqua che bisognerebbe assumere in condizioni di calore molto elevato
Vietato bere alcolici, l’alcool disidrata cioè toglie liquidi ai tessuti
L’alimentazione deve essere povera di grassi e ricca di zuccheri e Sali minerali, pasti leggeri e facili da digerire privilegiando pasta, frutta e verdura eliminando carni e insaccati
L'analisi del rischio microclima ambientale in azienda è obbligatoria all’interno del DVR secondo D.Lgs 81/2008.